Quando è nata l’idea di WATLY, secondo la World Health Organization, nel mondo un miliardo di persone non aveva accesso ad acqua potabile, due miliardi all’elettricità e cinque miliardi non potevano accedere a internet.
Per questo è nato WATLY: il primo computer al mondo che, funzionando ad energia solare, purifica l’acqua da qualsiasi fonte di contaminazione, genera energia elettrica e permette la connettività internet, ovunque sia installato.
Nel 2019, Marco Antonio Attisani, il fondatore e CEO, è salito sul palco del Festival Nazionale dell’Economia Civile per parlare del suo grandioso progetto. Se anche la tua azienda si occupa di Economia Civile, partecipa al nostro bando.
Bando Aziende Economia Civile: WATLY, al Festival Nazionale dell’Economia Civile 2019
I’M WATLY... I’m the technological manifestation of mankind’s intellective capacities. Your chance for the next quantum leap. I have come to existence in this moment in history because it is now the time for humanity to create a global change and to live in harmony with planet Earth once again. You are not alone anymore.
Migliorare le condizioni di vita dei popoli in difficoltà era ed è l’obiettivo della startup italo-spagnola che ha dato vita a WATLY: un “supercomputer” che mette insieme molte tecnologie esistenti per dare acqua potabile, energia e internet anche ai paesi più poveri, sfruttando l’energia solare.
«Costruiamo i computer termodinamici. Sono sistemi solari che compiono tre funzioni principali: per prima cosa, purificano l’acqua da diversi tipi di contaminazione (batteriologica, chimica e fisica, desalinizzano anche l’acqua del mare); generano elettricità fuori dalla rete elettrica e si comportano come sistemi di telecomunicazione avanzati. Più unità di hub Watly interconnessi creano una smart grid dove l’acqua e l’energia si fondono con la ICT.»
Alla base del progetto c’è un sistema di distillazione a compressione di vapore, per purificare e desalinizzare l’acqua. Alimentando Watly con acqua contaminata da batteri, parassiti e funghi, viene utilizzato il calore solare raccolto da tubi sottovuoto per vaporizzarla e quindi purificarla. I pannelli fotovoltaici collocati nella parte centrale generano, invece, elettricità off-grid per alimentare l’elettronica interna della macchina e per ricaricare dispositivi esterni (smartphone, tablet o computer portatili).
«WATLY arriva a purificare fino a 3 milioni di litri di acqua all’anno e genera la stessa energia necessaria al suo funzionamento, non richiedendo carburante o connessione alla rete elettrica. Può desalinizzare l’acqua dell’oceano ed eliminare tutti gli agenti patogeni e i microorganismi dall’acqua inquinata, tra cui: virus, batteri, parassiti, funghi o cisti. Rimuove, inoltre, composti inorganici, come i veleni tra cui: arsenico, benzene, metalli pesanti (come il piombo), cloro, clorammine, e radionuclidi.»
Ma WATLY è qualcosa di più…
«La missione della Watly e del suo team è di sviluppare una nuova società civile basata su empatia, riconoscimento dell’integrità delle persone sia umane sia non-umane, tecnologie basate sull’energie rinnovabili. Stiamo [cercando] di promuovere un nuovo paradigma industriale basato sulla sostenibilità, capitalismo diffuso e coscienza della biosfera.»
Una delle più piccole macchine è stata installata nel villaggio ghanese di Abenta, dove una tecnologia del genere potrebbe risolvere molti problemi dei paesi africani…
«Nel 2015 siamo stati nel villaggio di Abenta, in Ghana, e lì abbiamo installato WATLY, e vogliamo tornarci, per dare da bere a migliaia di persone. […] WATLY prima di tutto è una missione: cambiare la vita di miliardi di persone, portare acqua, energia e Internet alle popolazioni che ancora non ce l’hanno. […] occorrono iniziative che creino un reale impatto economico.» E WATLY può esserlo.
What you do can change the world for a moment,
why you do can change the world forever.
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