Secondo posto dal Festival dell’Economia Civile, per la cooperativa diffusa che offre alloggi turistici low cost
Il viaggio di FairBnB parte da Venezia, da un limite dell’innovazione digitale: il valore generato dalle piattaforme online, relegato alla diffusione di benessere economico non equamente distribuito.
Un nuovo modello di turismo sostenibile sia a livello sociale che economico, che da subito – oltre al capoluogo veneto – ha abbracciato Amsterdam, Atene, Barcellona, Madrid e Porto: grandi capitali europee con un DNA votato al turismo dei giovani e degli studenti fuori sede di tutto il mondo.
Perché sostenibile?
Negli ultimi anni, le piattaforme online di prenotazione viaggi, acquisto in rete e scambio dati sono diventate capostipite di una nuova forma di economia, quella invisibile e insostenibile delle commissioni. Da Booking.com ad Amazon, tutti scambiano dati, offrono vetrine, comprano e vendono servizi, senza ridistribuire sui territori tale ricchezza. Partendo da questo gap economico profondo, gli studenti e ideatori di FairBnB hanno creduto nel turismo sostenibile.
La piattaforma cooperativa offre agli host – proprietari di immobili in locazione turistica, piccoli alberghi o strutture ricettive – un servizio gratuito di visibilità, che metta sul mercato del turismo giovanile le loro proposte di ospitalità.
Equo e “contagioso”
Ciascun host, presente sulla piattaforma FariBnB in modo del tutto gratuito, chiederà al momento della prenotazione dei suoi ospiti un contributo volontario – incrementabile dall’host stesso – per una campagna di crowdfunding territoriale, che migliori la qualità della vita del luogo turistico o del quartiere in cui la struttura ricettiva si trova.
In questo cerchio virtuoso di sostegno alle iniziative di cooperative, associazioni, comitati di quartieri, il turismo diventa protagonista e leva per la riqualificazione territoriale.
Sostenibilità diffusa
Punto di forza della startup nata a Venezia sono i “nodi locali”, luoghi virtuali in cui gli host, le associazioni territoriali e i cittadini di un luogo turistico possono fare rete, promuovere progetti, mettere in evidenza i risultati delle campagne di crowdfunding che si stanno realizzando grazie alla partecipazione dei turisti.
Il ruolo fondamentale del turista
Il turismo è diventato come una catena di montaggio, generando valore solo per chi detiene strutture ricettive e per chi le promuove nel web.
Per sviluppare i territori turistici, non bastano i fondi dedicati ai Beni Culturali o le azioni dal basso dei cittadini locali. Anche i turisti possono e devono incidere sui territori, contribuendo a rendere il posto che stanno visitando più bello, funzionale, più vivibile anche dopo il passaggio dei gruppi in visita.
Per questo, il turista si sente appagato dal modello FairBnB, perché insieme con il suo viaggio si sente parte di una comunità, condivide sui social la sua azione di aiuto dei territori che visita e ovviamente questo aiuta la diffusione del progetto di questa startup cooperativa.
Innovazione a tutto tondo
L’aspetto veramente innovativo di FairBnB è la sostenibilità a 360° di un settore economico, che di sostenibile ha davvero poco. I servizi turistici sono infatti ad alto tasso di impatto ambientale non soltanto per la presenza nei luoghi turistici di un numero spesso ingestibile di persone che si aggiungano alle popolazioni autoctone, ma anche per il degrado che queste attività turistiche intensive provocano localmente. Un esempio su tutti è l’inquinamento dovuto ai bus turistici, ai traghetti a Venezia, all’aumento della quantità di rifiuti prodotti nelle città capoluoghi del turismo come Roma, Parigi, New York, Amsterdam.
Sostenere i gestori di strutture ricettive, li allevia da molte delle spese che queste attività comportano e li aiuta a sviluppare progetti più ampi che coinvolgano dal basso altri cittadini non così fortunati da possedere un appartamento da affittare o un piccolo albergo fonte di reddito.
FairBnB vuole rivoluzionare il concetto di piattaforme low cost e l’approccio territoriale dei turisti in tutto il Mondo.