Siamo in terra pugliese, precisamente a Ostuni, la famosa città bianca. Qui, attorniata da ulivi millenari, si trova la Masseria Brancati, che conserva intatte le sue caratteristiche originarie, testimonianze di storia. La vecchia masseria e gli oliveti piantati a 18 metri di distanza gli uni dagli altri, in filari ordinati già descritti da Orazio e Columella.
La Masseria Brancati è oggi condotta in agricoltura biologica e ha ottenuto il marchio “Turismo Sostenibile”, poiché ha prodotto requisiti di qualità e di sostenibilità ambientale certificato dal sistema dei Parchi e delle Riserve Naturali della provincia di Brindisi.
È stato un percorso molto travagliato, ma ha portato al superamento della crisi e alla realizzazione di un’azienda biologica d’eccellenza.
La storia di Masseria Brancati è quella di Corrado.
Masseria Brancati: sviluppo sostenibile
Come è iniziata questa nuova sfida?
«C’è stato un momento in cui volevo vendere la masseria, perché il prezzo delle olive e dell’olio era diventato molto basso. Ci sono stati alti e bassi nella gestione di questa storica azienda e del suo parco di ulivi millenari – oltre 800 piante censite e certificate come monumenti dalla Regione Puglia.
La concorrenza di olio d’importazione a basso costo ha creato non poche difficoltà per noi che siamo piccoli produttori.
Ma non riuscivo a pensare di abbandonare questa vecchia masseria fortificata, proprietà della mia famiglia da oltre 400 anni.»
Da qui la scelta di diventare un’azienda biologica?
«Ero convinto che la crescita dipendesse dalla valorizzazione delle tipicità. La direzione del Parco delle Dune Costiere mi ha consigliato di puntare al biologico, e io ho seguito il suggerimento e ho trasformato Masseria Brancati in un’azienda sostenibile.
Abbiamo limitato l’impatto ambientale e con il nostro lavoro preserviamo i luoghi e il paesaggio naturale. Mi ha guidato la politica del “non fare”: non infittire gli ulivi, non incrementare la produzione.»
I risultati alla fine vi hanno dato ragione?
«I risultati mi hanno dato ragione: adesso esportiamo le bottiglie in tutto il mondo. E siamo diventati famosi tra i visitatori del Parco come produttori di olio extravergine d’eccellenza.
Turisti da ogni parte del mondo arrivano per degustare l’olio dei nostri ulivi millenari e per visitare l’antico frantoio ipogeo, dove centinaia di anni fa già si spremevano le olive.
Il successo mi ha spinto a voler aprire un punto vendita nella masseria. Sono andato alla Banca di Credito Cooperativa che mi ha detto: “Qual è il problema? Ti conosco, hai un’azienda sana” e ha preso carta e penna per la certificazione… nonostante non avessi ancora un conto lì!»
Verso il Festival Nazionale dell’Economia Civile
Il turismo sostenibile è una delle forme più “naturali” di imprese di economia civile, dove il recupero e la valorizzazione del territorio sono la chiave per lo sviluppo di attività profit in armonia con il territorio.
Insieme a grandi studiosi e interpreti dell’Economia Civile, discuteremo di come dare vita a una nuova forma di economia tesa ad attuare un modello a quattro mani in cui l’azione delle istituzioni e del mercato è sostenuta dall’impegno della cittadinanza attiva e delle imprese responsabili.
Cittadinanza attiva e imprese responsabili saranno tra i protagonisti del Festival Nazionale dell’Economia Civile.
Un’occasione di riflessione, di incontro, di scambio di esperienze, di progettazione condivisa.
Per questo ci diamo appuntamento a Firenze dal 29 al 31 marzo 2019.