La seconda edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile 2020, come ormai ben sappiamo, ha presentato agli ospiti partecipanti a Palazzo Vecchio e in webstreaming, un parterre selezionatissimo di imprese, comuni e start-up dell’Economia Civile.
Tra queste ultime, anche la romana Radici APS, un’associazione che si sta trasformando in start-up e che da 4 anni si occupa di percorsi turistico-culturali inclusivi: dalla cecità, alla sordità; dal normodotato, all’ipovedente; dal disabile fisico, ai bambini. A tutti viene data la possibilità di vivere ed esperire la cultura e tutte le forme d’arte che ci circondano.
La mission di Radici è partita dal presupposto che scoprire l’arte nella “quotidianità dei cinque sensi” può sembrare un processo scontato e automatico: in Italia la bellezza ci circonda e non mancano mostre, eventi, performance fruibili spesso in maniera gratuita.
Perchè non sfruttare, dunque, il linguaggio universale della cultura, per abbattere le barriere della disabilità e rendere le esperienze che ci fa vivere l’arte in tutte le sue forme, anche inclusive?
E’ questo l’ambizioso obiettivo che ha portato alla nascita dell’Associazione di Promozione Sociale Radici e che l’ha condotta – dopo un percorso di accompagnamento e pre-incubazione svolto con Confcooperative Lazio – sul palco del Festival Nazionale dell’Economia Civile 2020, assegnando loro il primo premio.
I 7 giovani soci fondatori organizzano e promuovono su tutto il territorio romano e oltre, attività culturali 100% inclusive, proponendo soluzioni innovative e multisensoriali per fruire dell’arte con tutti e cinque i sensi.
Radici dedica particolare interesse al tema dell’inclusione di ciechi e ipovedenti, ideando e realizzando percorsi ad hoc, per superare in primis questa disabilità. Il risultato è una fruizione “aumentata” anche per i normodotati, che possono ampliare la conoscenza di un’opera attivando anche gli altri sensi, come il tatto o l’udito.
Dopo una serie di versioni pilota, il team ha realizzato e brevettato delle tavole tattili con “tecnica Minolta”: un disegno a rilievo su carta a microcapsule termosensibili: un oggetto essenziale per ciechi e ipovedenti, godibile esteticamente anche per i normodotati o per altre disabilità, che possono aumentare l’esperienza sensoriale di moltissimi percorsi culturali.
Questo innovativo sistema permette alle persone di “toccare” l’architettura di un monumento durante le visite guidate, approfondendo e dettagliando meglio forma e struttura in abbinamento alla descrizione verbale. Inoltre, le tavole possono essere acquistate e dunque i partecipanti alle visite hanno la possibilità di portarsi letteralmente a casa un’opera d’arte e rivivere quell’esperienza unica anche in altri momenti.
Questa esperienza tattile e multisensoriale l’hanno vissuta in prima persona i giudici del premio start-up del Festival, una dei co-founder di Radici ha consegnato – con tutte le precauzioni dovute dall’emergenza sanitaria – una tavola ciascuno. I giudici, rapiti da una presentazione che ha toccato le corde dell’anima e dell’Economia Civile, hanno deliberato in favore della start-up romana, aggiudicandole il primo premio e confermando così, che la cultura e l’arte sono davvero un bisogno concreto dei cittadini di tutto il Mondo.
Accanto al proprio core business legato al turismo inclusivo, Radici elabora e realizza progetti di inclusione culturale, proponendo e aggiornando percorsi tattili, visite guidate aperte a tutti, laboratori innovativi per la fruizione multisensoriale delle opere d’arte e originali servizi di team building aziendale, aperitivi accessibili, concerti “al buio” e cene “silenziose”. Il team di Radici propone esperienze commisurate alla sensibilità e curiosità di ognuno, per godere dell’arte non solo con gli occhi.
Prima della vittoria sul palco di Palazzo Vecchio a Firenze, Radici era appena stata proclamata vincitrice del Bando Coopup 2020 di Confcooperative Lazio:
un bando regionale organizzato con l’obiettivo di supportare giovani aspiranti imprenditori nella realizzazione di startup cooperative, garantendo ai team selezionati un percorso gratuito di formazione e mentoring svolto da esperti del mondo cooperativo e della sostenibilità a 360°.
L’Italia dell’Economia Civile punta alla cultura, quella inclusiva, disponibile e accessibile per tutti. Un punto di partenza fondamentale per cambiare prospettiva, aprire i cuori e i cervelli dei cittadini e dunque affrontare insieme un cambiamento culturale e di abitudini, che può davvero far ripartire l’Italia in modo intelligente e veloce.