La situazione socio-economica italiana è da alcuni anni ormai in una situazione di stallo da cui sembra non riuscire a riprendersi, e anche guardando oltre confine lo scenario non cambia di molto. Il mondo intero sembra essersi accorto che puntando al solo profitto il modello dell’homo oeconomicus non regge e il PIL non è più il modo migliore per descrivere il benessere di un Paese.
Le crisi finanziarie, le catastrofi naturali e umanitarie degli ultimi decenni hanno scosso le coscienze e alcuni gruppi di persone, probabilmente già sensibili a determinate tematiche, hanno preso consapevolezza, dell’urgenza di trovare (o ritrovare) un nuovo modello economico, che torni a mettere al centro l’uomo, le cui strategie di sviluppo siano incentrate sulla dignità della persona e sul rispetto dell’ambiente in cui vive.
Attualmente solo il 15% delle imprese applica questi principi mentre il main stream continua a operare in una logica di puro profitto. Occorre quindi un cambiamento epocale di paradigma non creando nicchie ma operando verso tutto il tessuto sociale ed economico.
La nascita del Festival Nazionale dell’Economia Civile è un passaggio importante in questa direzione: sarà un momento importantissimo di confronto, condivisione ed elaborazione culturale, uno strumento di partecipazione per allargare a più persone il messaggio che una nuova economia e uno sviluppo sostenibile sono possibili. Già molte aziende la praticano quotidianamente e con il contributo di tutti, il cambiamento che auspichiamo è possibile.
Occorre creare la forza del cambiamento.
Da una parte lavorare su una sempre maggiore condivisione degli indicatori di sostenibilità che aiutino le aziende a migliorarsi e le persone ad informarsi, creando quel processo virtuoso che renda per le imprese sempre più conveniente è strategica la scelta dell’economia civile.
Un’economia incentrata sulla persona e sull’ambiente caratterizzata dalla dignità e dal rispetto della persona, del suo coinvolgimento partecipativo anche nella filiera produttiva in una logica di collaborazione delle parti sociali e proiettata verso la creazione di valore condiviso, è per sua natura attenta alle generazioni future. Per questo il Festival Nazionale dell’Economia Civile è fortemente rivolto ai giovani e alle imprese: solo con la loro spinta innovativa e propositiva il sistema produttivo italiano potrà andare verso la direzione che vogliamo.
E noi cosa possiamo fare?
Sicuramente uscire dalla nicchia degli addetti ai lavori e coordinarci a livello locale e nazionale, parlando una lingua più semplice e sostenere giovani e imprese che scelgono la strada dell’Economia Civile.
La strada è tracciata, ora siamo chiamati a camminare.
Giovanni Battista Costa
Presidente NeXt – Nuova Economia per Tutti