Per costruire ci vuole un fiore
Roseto Capo Spulico è un borgo di circa 1.900 abitanti, situato nell’Alto Ionio Cosentino. Tra le colonie dell’Antica Sybaris, Roseto deve il suo nome alla fiorente produzione di rose, i cui petali riempivano i guanciali delle principesse sibarite.
Nei secoli Roseto ha assunto grande importanza per via della posizione strategica sul golfo di Taranto. Oggi, Roseto è una delle mete turistiche più ambite, grazie al suo mare incantevole e alla natura incontaminata. L'attenzione e la dedizione verso la natura, le produzioni agroalimentari, l’ecosostenibilità ambientale, esplicitata attraverso politiche serie di sensibilizzazione e differenziazione dei rifiuti, hanno consentito al Comune di aggiudicarsi la Bandiera Verde 2016 e 2017 e da 4 anni consecutivi la Bandiera Blu della Fee.
L’amministrazione comunale ha fatto dell’animazione culturale e sociale e della partecipazione della comunità locale il tratto distintivo della propria governance.
Grazie alla visione dell’amministrazione comunale, sono nate associazioni di tutela delle tradizioni storiche locali, animate dalla volontà di valorizzare il patrimonio culturale e territoriale, le quali hanno elaborato attività, servizi e prodotti da offrire ai turisti in cerca di esperienze sane e genuine.
Oltre a numerose attività volte a valorizzare il patrimonio culturale e ambientale, Roseto ha avviato anche progetti dal forte impatto sociale.
Tra questi non può non essere citata l’iniziativa “I figli delle Rose”, progetto che si propone l'obiettivo di sviluppare nuove possibilità formative per i ragazzi con diverse abilità, creando una rete sociale che offra opportunità laboratoriali a ragazzi speciali.
Il progetto riguarda infatti la realizzazione di laboratori di coltivazione della Rosa Damascena, grazie al contributo delle professionalità locali. Dopo gli incontri individuali, coordinati da esperti del settore, seguono attività di lavoro vero e proprio, con la piantumazione e la coltivazione delle rose, e in un secondo momento la loro trasformazione.
La scelta di laboratori di coltivazione delle rose si lega alle radici di Roseto, che dai tempi della Civitas Rosarum forniva i petali di rose per i cuscini delle principesse sibarite. Inoltre la Rosa Damascena è emblema legato della vita e delle opere di Federico II di Svevia.
Il progetto “I figli delle rose” sta già regalando soddisfazioni al Borgo Autentico di Roseto Capo Spulico. La Città delle Rose è stata infatti selezionata tra le 100 mete d’Italia, nella categoria Melograno, premio riservato ai Comuni che si sono distinti per attività sociali rivolte a famiglie, giovani, anziani e disabili e per aver favorito l’integrazione.